Il poeta e cantautore toscano Giovanni Luca Valea si racconta a Fixon Magazine
FixOn Magazine ha incontrato il poeta e cantautore toscano Giovanni Luca Valea, che ha recentemente pubblicato, su etichetta La Stanza Nascosta Records, il suo secondo lavoro discografico, “La disciplina del sogno”.
Dopo il primo lavoro, “Iniziali” (La Stanza Nascosta Records, 2021), “La disciplina del sogno”, fortemente letterario nei testi e suggestivo nelle sonorità, riconferma Valea come battitore libero, capace di staccarsi da una dimensione meramente derivativa- la melodia del cantautorato colto anni settanta- e di aprire squarci folgoranti di inedita contemporaneità.
Al di là di qualche suggestione corale, cosa lega il suo primo lavoro, “Iniziali”, all’ultimo nato, “La disciplina del sogno”?
Probabilmente poco, se non addirittura niente. Considero questo lavoro un po’ più maturo, vocalmente e come gestazione della scrittura. Iniziali era davvero un principio, anzi, per dirla come Camilleri, un principiare. La disciplina del sogno vuole imparare a camminare, almeno, restando in linea con la domanda.
Sia il videoclip di “Canzone per un mezzo uomo” (contenuta nel suo ep di esordio) che quello di “Colibrì”, singolo di lancio del suo ultimo lavoro, sono firmati dal videomaker Alessandro Mancuso. C’è un particolare feeling artistico tra voi?
Sì, senz’altro. Mi sopporta quando vorrei che inquadrasse tutto tranne che me. È veloce, intuitivo. Ha una buona vena poetica. Lo stimo molto.
Tutti e due i suoi lavori discografici sono distribuiti dall’etichetta discografica La Stanza Nascosta Records, da più parti indicata come un faro per la nuova canzone d’autore. Qual è secondo lei lo stato della canzone d’autore in Italia?
Dobbiamo capire, a mio avviso, cosa sia la cosiddetta canzone d’autore. È il cantautorato? È il cantautorato colto? Stiamo perdendo la poesia o, quantomeno, la suggestività che può dare una parola. In questo senso, la canzone d’autore è circondata di fiori, perché è morta. La Stanza Nascosta Records rappresenta un faro, ed è un faro benedetto.
Guarderà Sanremo?
Spero di sì, ma mi addormento troppo presto o troppo tardi.
La voce poetica più autorevole, secondo lei, oggi, nel mondo?
Pier Paolo Pasolini, e non importa che sia morto.
E’ già al lavoro su un nuovo progetto poetico e/o musicale?
Sì, sto ultimando le bozze per un nuovo lavoro, ma lo metterò sottochiave per qualche tempo. Se lo ritroverò buono, allora…